Stiltskin “Inside”

Credo di aver sentito per la prima volta il ritornello di “Inside” nello spot pubblicitario della Levi’s nel 1994, e successivamente nell’omonimo videoclip andato poi in rotazione su MTV. Siamo nel 1994 e il pezzo, aggressivo ed orecchiabile allo stesso tempo, è figlio di quel rock post-Nirvana che va dal 1994 al 1996 circa.

Per la precisione mi sembra un perfetto mix tra Nirvana, Therapy e R.E.M. con le ormai classiche alternanze tra giro di basso pulito e chitarra rock aggressiva, per sfociare nel ritornello piuttosto melodico.

Scopro solo oggi che è stato composto da un certo Peter Lawlor apposta per lo spot Levi’s, e che ha suonato tutti gli strumenti, affidando la sola voce (roca e graffiante) a Ray Wilson. Quindi virtualmente gli Stiltskin non sono nemmeno una vera band, ma un cantante con diversi turnisti che si sono susseguiti in due anni (’94-96).

“Inside” fa parte dell’album “Mind’s Eye”, del quale personalmente salvo solo questa canzone e al massimo “Footsteps”, il resto è trascurabile post-grunge. Il singolo rimase al numero 1 in Inghilterra per una settimana, dall’8 al 15 maggio 1994, per poi finire progressivamente nel dimenticatoio come una vera e propria “one hit wonder”.

“Inside” piace perché segue proprio quel formato canzone tipo “Smell like teen spirit” che ha sfondato nel 1991 grazie alla lezione dei Pixies sulle strofe suonate “piano” e i ritornelli “forti”. Lo schema ha funzionato alla grande proprio fino al 1994 con l’altro grande successo strutturato allo stesso modo: “Self Esteem” degli Offspring. Da li in poi è diventato un “pattern” normale e non più così innovativo.

Riascoltandola oggi è ancora una bella canzone, anche se suona un po’ datata, rispetto a quelle citate poco fa che trovo ancora abbastanza “fresche”. Sicuramente ha anche un’anima “pop” che splende nel ritornello e che suona leggermente fuori tempo massimo. In ogni caso, andava ricordata.