Migliori album 2024

Migliori Album 2024

Questi venti dischi sono una selezione dei migliori album del 2024 su un totale di circa 40 lavori che non mi sono dispiaciuti quest’anno. Dovendo fare delle scelte, questa è la mia Top 20. Rispetto agli anni precedenti, siamo in linea se guardiamo ai 35 album che ho salvato nel 2023, mentre sono molti di più (quasi 60) quelli almeno buoni usciti nel 2022.

Che conclusioni trarre? Che più si va avanti e meno musica “nuova” riesce a prendermi e convincermi? Può darsi, ma non è sempre così. I generi sono diversi, i gruppi sono per la maggior parte recenti, ma la musica che mi prende, spesso assomiglia a ciò che già mi piace e che ascolto da sempre.

Classifica album 2024

Pos.Artista e titoloGenere
01Judas Priest – Invisible ShieldHeavy Metal
02Goat – GoatPsych Rock / Afrobeat
03Maidavale – Sun DogPsych Rock / Disco
04Amyl and the Sniffers – Cartoon darknessHard / Punk
05Orange Goblin – Science not fictionStoner doom
06Lambrini Girls – You’re welcomePunk
07The Clockworks – Exit StrategyBrit Pop / Indie rock
08The Black Crowes – HappinessHard Rock
09Cat Valley – Bingo queenPower pop
10Emma Anderson – PearliesBrit Pop / Shoegaze
11Howlin’ Jaws – Half asleepPsychedelic rock / Garage
12Still Animals – Still animalsLo-Fi Rock’n’roll
13Club Dogo – Club DogoRap
14Noga Erez – The vandalistHip hop / R’n’B
15The Lunar Effects – Sounds of greenStoner
16Fu Manchu – The return of tomorrowStoner
17The Cure – Songs of a lost worldDark pop
18High on Fire – Cometh the stormDoom metal
19The Tibbs – Keep it to yourselfSoul R’n’B
20Nuovo Testamento – Love lines80’s Pop

Le grandi delusioni del 2024

Ci sono artisti dai quali mi aspetto sempre molto, vuoi perché i dischi precedenti sono di valore, vuoi perché non vorresti mai che si spostassero troppo dalle loro abituali coordinate musicali. E’ proprio questo il punto di quelle che definisco “delusioni” del 2024, l’essere usciti troppo dal seminato. Per me i seguenti lavori non raggiungono la sufficienza.

  • AlcestLes chantes de l’Aurore. Dopo un album stupendo come “Spiritual Instinct” del 2019 mi aspettavo decisamente di più dagli Alcest. Invece mi ritrovo con un disco troppo soft e ambientale, del quale salvo solo la traccia numero tre: Amethyste, l’unica un po’ metallara.
  • BodegaOur brand could be your life. Ero rimasto ben impressionato da questo “strano” gruppo grazie all’album “Broken equipment” del 2022 (e a un super pezzo e come “Doers” e relativo video). Purtroppo i newyorkesi quest’anno trasmettono mancanza di idee e una decisa virata verso un pop incolore.
  • Uncle Acid and the DeadbeatsNell’Ora blu. La delusione più cocente arriva da uno dei miei gruppi preferiti degli anni ’10. Dopo cinque album uno più bello dell’altro, decidono di spostarsi dalle coordinate Sabbath/psichedeliche per confezionare la colonna sonora di un film horror/thriller italiano degli anni ’70 immaginario. Purtroppo si tratta di un lavoro troppo lento, macchinoso e surreale, ma non in senso positivo. Speriamo che riprendano la strada maestra velocemente.
  • Los BitchosTalkie Talkie. Il giochino inizia a mostrare la corda. Già di per sé la cumbia è abbastanza ripetitiva, poi se tutti gli album sono praticamente strumentali con la sola aggiunta di alcuni coretti qua è la… Avevo apprezzato i primi singoli ed EP usciti tra il 2017 e il 2019, meno l’album di esordio “Let the festivities begin” che mi sembrava già un po’ troppo patinato. Adesso questo nuovo disco che nulla aggiunge e nulla toglie al precedente, ma non mi lascia dentro niente.
marcello.monicelli
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Ciao a tutti sono Marcello e sono musica-dipendente. La musica mi ha dato tanto, quindi adesso è ora di rendergliene merito e giustizia attraverso questo blog.

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